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Dalla rete, Esperienze

Blog e Portfolio Digitali come strumenti di Self-Assessment

Come si valutano le competenze acquisite dagli allievi?

Può un “numero congruo di verifiche sommative” fornirci un quadro chiaro per formulare una valutazione delle competenze raggiunte da ciascun allievo che sia valida, equa ed oggettiva?

Come si valutano inoltre le competenze trasversali?  E le cosiddette 21st Century Skills?
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Premessa

Molti docenti sensibili ai temi dell’innovazione didattica si sono posti questi interrogativi e sono molti quelli fra noi ad aver più volte riscontrato come la valutazione delle competenze rappresenti per molte ragioni uno scoglio nei percorsi di didattica innovativa.

La scuola sta vivendo un momento di transizione, ed i sistemi tradizionali di verifica e valutazione non sempre si conciliano con le nuove metodologie di apprendimento attivo per competenze. Alla necessità di poter disporre di nuovi strumenti e tecniche di valutazione si contrappongono gli obblighi di verifica e valutazione periodica che spesso tolgono spazio alla sperimentazione e alla progettazione di percorsi di apprendimento più motivanti per gli studenti. Questa esigenza è emersa anche dai forum di discussione fra i partecipanti a due recenti corsi della European Schoolnet Academy di Bruxelles dedicati all’apprendimento collaborativo e alla didattica per competenze.

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Uno dei quesiti posti ai partecipanti del CoLAB Mooc di EUN – Background Image CC0 via Pixabay

Nella prima parte di questo contributo vorrei offrire una panoramica – senza alcuna pretesa accademica e nello spirito di condivisione che accomuna noi del Gruppo Insegnanti 2.0 – sui principali contenuti del MOOC “Teaching 21st Century Skills” – andato la prima volta online nel novembre 2014 sulla piattaforma della European Schoolnet Academy di Bruxelles e recentemente riproposto – proprio per l’attualità dei temi trattati – anche dalla Teacher Academy di eTwinning

europeanschoolnetPer chi fosse interessato ad approfondire, tutti i materiali del corso sono disponibili ai seguenti link: 

European Schoolnet Academy

School Education Gateway

Nella seconda parte di questo post, vorrei invece condividere alcuni esempi di blog e portfolio digitali realizzati dagli allievi di una seconda superiore e da due classi di quarta liceo.

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Dal MOOC “Teaching 21st Century Skills

Esistono naturalmente diverse definizioni di competenza ed un’ampia letteratura al riguardo. Nell’ambito del corso della European Schoolnet Academy, il Prof. Patrick Griffith dell’Università di Melbourne ci ha proposto un’utile definizione di competenza fornita da Hoskins and Crick. Essi definiscono la ‘competenza’ come ‘una combinazione complessa di conoscenze, abilità, comprensione, valori, atteggiamenti e desideri che conducono l’essere umano ad interagire in modo efficace nel mondo in un particolare ambito’. In altre parole, essere competenti significa essere in grado di affrontare problemi complessi facendo ricorso ad una combinazione di conoscenze, abilità ed atteggiamenti per riuscire a gestire con successo una situazione complessa o a risolvere un problema reale.

Il Quadro di Riferimento Europeo, formulato dalla Commissione Europea d’intesa con tutti i paesi membri, include 8 Competenze Chiave:

  • competenzeComunicazione nella lingua madre
  • Comunicazione nelle lingue straniere
  • Competenza matematica e competenze base nelle scienze e tecnologia
  • Competenza digitale
  • Imparare ad imparare
  • Competenze sociali e civiche
  • Spirito di iniziativa ed imprenditorialità
  • Consapevolezza ed espressione culturale

Ognuna delle 8 competenze è ugualmente importante, poiché ciascuna contribuisce allo sviluppo e alla realizzazione dell’individuo.

In quest’ottica, Imparare ad imparare costituisce una competenza davvero chiave: essa si riferisce alla capacità dell’individuo di proseguire e persistere nell’apprendimento costante lungo tutto l’arco della vita, nonché nella capacità di saper organizzare il proprio studio – inclusa la capacità di gestire in modo efficace il tempo e le informazioni disponibili, sia individualmente sia in gruppo. Questa competenza include la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e implica la capacitá di saper superare gli ostacoli per raggiungere i propri obiettivi. Imparare ad Imparare richiede inoltre il bisogno di conoscere e comprendere quale sia il proprio stile di apprendimento, sviluppando strategie che ci consentono di potenziare i nostri punti di forza e compensare i punti di debolezza. Imparare ad Imparare necessita in primo luogo di competenze di base quali le alfabetizzazioni letteraria, numerica e digitale (Literacy, Numeracy, ICT) considerate indispensabili per continuare ad apprendere.

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Come si insegnano le competenze chiave?

Non esiste evidentemente un protocollo specifico o metodologie risolutive; l’approccio maggiormente suggerito per insegnare le competenze chiave si attua attraverso la progettazione di ambienti di apprendimento interattivi nei quali gli allievi possano misurarsi con compiti autentici che richiedono l’indagine per la scoperta dei contenuti. Tali scenari dovrebbero presentare problemi aperti e sfide per la cui risoluzione siano necessari dibattiti, esplorazioni, sperimentazioni e creatività.

Insegnare le competenze chiave richiede inoltre un focus maggiormente incentrato sull’apprendimento collaborativo che ponga gli studenti nelle condizioni di dover interagire e lavorare in team su tematiche possibilmente multidisciplinari. In tale contesto, la tecnologia può creare spazi di simulazione ed offrire contesti aumentativi per consentire ai ragazzi di porre problemi, ricercare possibili soluzioni, negoziare conclusioni e fare ricorso alla propria creatività per proporre soluzioni.

Come si valutano le Competenze Chiave?

Si distinguono tre principali approcci nella valutazione dello studente, con diverse finalità:

  1. La verifica sommativa, anche definita come verifica degli apprendimenti (Assessment of Learning) include verifiche e test che hanno lo scopo di formulare un giudizio sommativo sulla performance dello studente. Come sappiamo, si tratta di test solitamente somministrati agli studenti al termine di una unità di apprendimento, a conclusione di un anno scolastico, ovvero a conclusione di un ciclo di studi.
  1. La verifica formativa – a volte definita come verifica per l’apprendimento (Assessment for Learning) – è spesso somministrata dall’insegnante “in tempo reale” cosí da poter verificare il grado di comprensione di un determinato concetto ovvero il grado di padronanza nell’applicare una nuova abilità. Lo scopo primario dovrebbe essere quello di fornire all’allievo/a un feedback immediato su quanto resta ancora da fare per raggiungere l’obiettivo di apprendimento programmato. L’insegnante può modificare l’approccio metodologico per venire incontro alle esigenze degli allievi e guidarli verso il successo formativo. La verifica si considera formativa quando il gap conoscitivo viene colmato e l’allievo raggiunge l’obiettivo di apprendimento auspicato.

Tanto la verifica sommativa quanto quella formativa hanno come focus primario l’accertamento dei livelli di competenza prestabiliti dal curriculum e dal piano di lavoro dell’insegnante. Queste modalità di assessment sono quindi basate su criteri predefiniti.

3. La verifica auto-valutativa o Self-assessment, si focalizza invece sul processo di acquisizione di nuove competenze compiuto dall’allievo. Si definisce anche “Assessment as Learning” poiché coinvolge gli allievi in una riflessione metacognitiva su quanto é stato appreso. Tale progresso si misura confrontando i livelli di performance dell’allievo all’inizio del percorso di apprendimento – si tratta pertanto di un assessment di tipo auto-referenziale. Questa tipologia di approccio risulta particolarmente appropriata nella valutazione di competenze chiave che non prevedono un obiettivo di apprendimento predefinito – come appunto è il caso delle competenze cosiddette trasversali quali creatività, iniziativa, collaborazione e leadership, o gestione costruttiva delle emozioni (interpersonal skills).

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Caratteristiche dell’Assessment 

(Contenuti rielaborati sulla base del video tutorial della dr. Janet Looney, direttrice del European Institute of Education and Social Policy, Parigi)

Qualsiasi tipologia di assessment, sia esso sommativo, formativo o auto-valutativo dovrebbe avere caratteristiche di validità, affidabilità ed equità. (2)

  • Per avere validità la verifica deve essere impostata in modo da misurare efficacemente ciò che si intende effettivamente misurare.
  • Per affidabilità si intende il grado di coerenza e precisione della verifica somministrata in un tempo prolungato ovvero a un numero maggiore di studenti.
  • Per equità si intende la necessità di considerare diversi fattori che possono influire sulla verifica – quali rumori che potrebbero disturbare la concentrazione dell’allievo durante la prova ovvero tipologie di verifiche che favoriscono sistematicamente un gruppo rispetto ad un altro, per esempio i maschi rispetto alle femmine e viceversa.

Per essere efficace l’assessment delle competenze chiave – sia esso di tipo formativo, sommativo o auto-valutativo – dovrebbe sollecitare negli studenti:

  • Processi di riflessione metacognitiva
  • Comprensione di elementi interconnessi
  • Capacità di portare a termine compiti complessi
  • Atteggiamenti propositivi quali curiosità, perseveranza e motivazione ad apprendere.

Le modalità di verifica tradizionali volte a misurare una certa quantità di nozioni e conoscenze non si dimostrano efficaci al fine di valutare in che misura gli studenti siano in grado di porre in relazione le idee, risolvere problemi o modificare il proprio atteggiamento riguardo lo studio.

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Esiti di uno Brainstorming proposto ad alcuni colleghi – Image generated by Anna Laghigna with TinyTap

(2) Nel video originale della dr. Janet Looney, i termini in inglese citati sono Validity – Reliability – Fairness. Video disponibile su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=q-sQnUqGS6Y&feature=youtu.be

 

Buone pratiche nell’assessment delle competenze chiave

Nuove modalità di assessment, quali per esempio i portfolio digitali ed i tools di verifica supportati dalle ICT, possono aiutare il docente a misurare la qualità della performance degli studenti in compiti aperti ed autentici, mentre le simulazioni risultano più appropriate nel dimostrare la competenza raggiunta dagli allievi nel portare a termine un processo complesso.

Le modalità di assessment formativo proposte all’intera classe si dimostrano invece particolarmente idonee nell’insegnamento di competenze chiave. In tale modalità, l’insegnante può verificare fino a che punto gli studenti hanno compreso concetti complessi, attraverso per esempio un dialogo esteso costruito su una serie di domande secondo il modello Socratico. Le domande dovrebbero essere concepite in modo da rivelare eventuali errori di comprensione e lacune. Il docente dovrebbe altresì evitare quesiti a risposta chiusa (“yes” or “noquestions) ovvero quesiti che richiedono uno sforzo prettamente mnemonico. L’insegnante può fornire feedback specifico e suggerimenti riguardo ciò che gli studenti necessitano ancora di imparare al fine di migliorare la qualità del loro lavoro e raggiungere gli obiettivi di apprendimento predefiniti. Il feedback fornito dall’insegnante può inoltre essere graduato secondo i principi dello Scaffolding: si forniscono più o meno informazioni in base alle esigenze specifiche degli allievi ed in misura appena sufficiente ad aiutarli a progredire verso lo step successivo. Tutte queste tecniche favoriscono lo sviluppo delle cosiddette Higher-Order Thinking Skills (HOTS).

Qualsiasi tipologia di verifica, incluse le prove sommative, per essere efficace dovrebbe basarsi su una varietà di elementi di misurazione raccolti nel lungo periodo. Ciò, poiché è evidente che un singolo test o attività interattiva proposta in classe in una singola giornata non può fornire un quadro chiaro ed obiettivo riguardo quanto ciascuno studente sia realmente in grado di fare.

L’autovalutazione dei propri progressi nell’acquisizione di competenze chiave specifiche può inoltre aiutare gli allievi a sviluppare maggiore autonomia, rendendoli al contempo più consapevoli riguardo la propria crescita personale in termini di competenze trasversali, come per esempio la creatività e lo spirito di iniziativa. A tale riguardo, strumenti quali portfolio ed altri tools di auto-osservazione possono aiutare gli studenti a documentare e mantenere tracciato il progresso da essi compiuto lungo un arco di tempo prolungato.

Fin qui la sintesi di alcuni dei contenuti proposti dai MOOC di EUN. Vediamo ora alcuni portfolio digitali realizzati dai miei allievi.

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Nel corso dell’a.s. 2015/16 con le mie classi abbiamo piú volte attuato percorsi di apprendimento creativo di tipo laboratoriale con l’uso delle tecnologie del web 2.0 per l’approfondimento di tematiche relative all’ambito letterario e storico, ma anche attinenti la sfera personale dei ragazzi.

Gli allievi hanno utilizzato sia le risorse disponibili a scuola, sia in proprio possesso in modalità BYOD (Bring Your Own Device), per lo svolgimento di moduli tematici di Webquest e per la ricerca delle informazioni secondo la metodologia costruttivista. Essi hanno in seguito analizzato, validato, selezionato, sintetizzato le informazioni per giungere alla rielaborazione attiva e personale delle conoscenze acquisite (Apprendimento Attivo).

Come esito degli apprendimenti sono stati proposti laboratori creativi in piccoli gruppi per la realizzazione di prodotti multimediali (brevi video, presentazioni, pagine web, eBook digitali).


Gli allievi hanno raccolto tutti gli oggetti digitali da loro creati nei rispettivi blog, allo scopo di documentare le attività svolte ed il metodo di lavoro. La creazione di un proprio Portfolio Digitale ha favorito la riflessione metacognitiva sul lavoro svolto nel corso dell’anno e il debriefing sul proprio processo di apprendimento e progresso personale.

In questo Pearltrees abbiamo raccolto i Blog realizzati dai ragazzi di una classe quarta superiore creati con Blogger di Google. 

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I nostri Portfolio Digitali, by percotoclasse4du

Qui invece sono raccolti i Blog di una classe seconda di un istituto tecnico commerciale realizzati nell’a.s. 2013/14. Per visionarli è sufficiente cliccare su ciascuna piastrella ed attendere il caricamento di ciascun portfolio digitale.
https://www.pearltrees.com/zanonclasse2c

Il mio obiettivo nell’uso dei portfolio digitali è stato quello di fornire agli allievi uno strumento per riflettere su quanto hanno imparato, confrontarlo con le fasi iniziali del proprio processo di apprendimento ed autovalutare le aree in cui hanno acquisito nuove competenze e dove devono invece impegnarsi di più per migliorare la propria performance.


Con la Classe 4EU invece di singoli blog, abbiamo realizzato a fine anno un sito web dedicato ai lavori realizzati dall’intera classe non solo in lingua inglese, bensí con il coinvolgimento di altre discipline (Scienze Naturali, Psicologia e Storia dell’Arte). Per farlo abbiamo utilizzato Weebley.

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Sito web della Classe 4EU: http://classe4eupercoto.weebly.com/


Per valutare la progressione degli apprendimenti e le competenze acquisite sono stati proposti agli allievi anche momenti di autovalutazione e revisione fra pari con l’ausilio di rubric interattive costruite mediante Google Forms. 

Per chi fosse interessato ad approfondire, il prof. Luìs Valente dell’Università di Minho (Portogallo) ha predisposto per il progetto europeo CoLAB un manuale con alcune utili linee guida per la valutazione delle competenze chiave, in particolare nel contesto dell’apprendimento collaborativo. La pubblicazione è disponibile in lingua inglese qui.

Conclusioni

L’apprendimento collaborativo ed il Learning by Doing coinvolgono gli allievi ad un livello più profondo della lezione frontale tradizionale, poiché stimolano competenze trasversali quali la comunicazione, la collaborazione, il problem solving, il pensiero critico e la capacità di trovare e negoziare soluzioni con gli altri membri del gruppo.

La possibilità di svolgere compiti autentici, come per esempio la creazione di video e presentazioni multimediali, favorisce la creatività e la motivazione allo studio degli allievi che divengono protagonisti responsabili del proprio processo di apprendimento.

La creazione e gestione di un proprio blog e/o del sito web di classe come portfolio digitale e vetrina dei progetti multimediali realizzati incoraggia la riflessione metacognitiva sui progressi compiuti sia individualmente sia come gruppo classe e rende gli allievi più consapevoli e più uniti. Inoltre, offrire ai ragazzi un “palcoscenico virtuale” più ampio per mostrare i risultati del proprio lavoro – anche al di fuori della scuola – non solo li motiva a fare meglio e di più, ma aggiunge autenticità al compito e contribuisce a migliorare la loro autostima.

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Strumenti utili per la creazione di Portfolio Digitali

Seesaw, Padlet, Wakelet, Netboard.me

Strumenti per la creazione di Blog

Blogger di Google, Kidblog EdublogsWordPressTumblr

Strumenti per la creazione di semplici siti web

Weebley https://www.weebly.com/?lang=en

Wix http://www.wix.com

Webnode https://www.webnode.com

Strikingly https://www.strikingly.com/

Google Sites in particolare nella nuova opzione Beta. https://support.google.com/sites/answer/98081?hl=en

Jimdo https://www.jimdo.com

Wikispaces by TES https://www.wikispaces.com

Fonti:

European Schoolnet, (2014). Teacher Guide: Assessment of Key Competences in School Education, European Schoolnet, Brussels.

Griffin, P. (2014). Assessing Collaborative Problem Solving Assessment Reasearch Centre, Melbourne Graduate School of Education. 

Lai, E.R. & Viering, M. (2012). Assessing 21st Century Skills: Integrating Research Findings. National Council on Measurement in Education, Vancouver, B.C.

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