Chi ha raggiunto una certa età (non diciamo quale) ha sicuramente tra i propri ricordi d’infanzia quegli oggetti vagamente magici che erano i visori stereoscopici. Il visore stereoscopico (o stereoscopio) è stato uno degli oggetti del desiderio per molti bambini fino alla fine degli anni ’70. Alcuni erano dei veri e propri giocattolini, altri più seri e tecnologicamente avanzati… ma tutti erano sostanzialmente dei sistemi arcaici di “visione immersiva” che permettevano (con una certa dose di fantasia) di entrare nelle immagini dando una sensazione di pseudo-tridimensionalità che per l’epoca rappresentava la modalità più avanzata (quasi fantascientifica) della tecnologia 3D. Il repertorio delle immagini visionabili era abbastanza vario e andava dalle classiche vedute panoramiche di luoghi turistici (città d’arte, vette, laghi, ecc…) ai personaggi dei cartoni animati, passando per scene famose di film o immagini di opere d’arte. Si caricavano con dei dischetti di cartone nei quali erano disposte in modo appropriato coppie di diapositive. Si “indossavano” come si fa con un binocolo e si scorrevano le immagini del dischetto agendo su una sorta di “grilletto” che meccanicamente faceva girare il disco.
Non indossavo uno di questi visori da un po’ di anni (ehm) e così, quando mi è stato proposto di provare il sistema Virtours (in occasione del #MeetingLucca2017) ho creduto di fare un salto indietro nel tempo…. ma mi sbagliavo: era un salto nel futuro! Il visore che mi è stato fatto indossare è qualcosa che ricorda vagamente una maschera subacquea (senza il respiratore) e prevede l’alloggiamento interno per uno smartphone in posizione orizzontale col display rivolto verso gli occhi di colui che lo indossa. Non si tratta ormai di novità assoluta. Visori simili sono ormai disponibili da tempo a costi anche molto bassi e si sono molto diffusi nel mondo dei videogame e di altre applicazioni di Virtual Reality.
Vi starete chiedendo: e allora dov’è tutto questo salto nel futuro? Come spesso accade in questi casi, non è l’oggetto in sè stesso a fare la differenza. Non è neanche la (stavolta davvero) realistica sensazione di immersione totale che mi ha fatto pensare di essere davanti a nuovi e promettentissimi scenari (didattici e creativi). Non sono rimasto abbagliato dall’essere stato catapultato in un realistico volo in deltaplano e neanche dall’essermi immerso in una visita (vera) di Venezia. La scoperta favolosa è stata invece Virtours.
Si tratta di una piattaforma che permette la realizzazione e la fruizione di tour virtuali in ambiente immersivo VR o anche in modalità web (come Google StreetView, per intenderci). Non più contenuti pronti (creati da qualcun’altro) disponibili solo alla fruizione, ma un vero e proprio ambiente creativo che permette di realizzare facilmente i propri tour virtuali….e per giunta in modo collaborativo. La soluzione non ha ancora una vera e propria applicazione nel mondo educational (ed infatti fino ad ora si è diffusa quasi esclusivamente in ambiente business o per applicazioni turistiche/culturali).
Ed ecco che comincia a delinearsi una potenzialità infinita di possibili applicazioni in didattica…creative e attive. Ecco una descrizione generale della piattaforma Virtours.
- piattaforma cloud per caricare e rendere immediatamente fruibili i contenuti virtuali (immagini mono e stereoscopiche nonché filmati) per tutto il proprio network di devices;
- possibilità di visualizzare i tour virtuali all’interno dei propri portali web (in modalità “360”, come Google Street View), passando in modo fluido da un ambiente all’altro e visualizzando le informazioni aggiuntive (hotspot audio, testi e immagini);
- sistema di fruizione dei contenuti VR basato su tablet e visore VR, per seguire e guidare l’esperienza della persona che indossa il visore attraverso un tablet che riproduce quanto lui sta vedendo;
- sistema di profilazione degli utenti (tracking degli ambienti VR più interessanti, mail di follow up e possibilità di condivisione su social network di quanto visto da parte dell’utente);
- sistema basato sull’app per tablet “Virtours Creator” per dare la possibilità all’utente di aggiungere autonomamente contenuti virtuali (fotosfere) corredati di hotspot di navigazione, info aggiuntive, dettagli fotografici ecc.
La soluzione è composta da vari moduli. Un KIT per la creazione e la fruizione interamente targato Samsung (fotocamera 360°, tablet, visore e smartphone). Eccone una breve presentazione delle varie componenti.
App Virtours Creator
Installata su tablet e interfacciata con una camera che scatta foto a 360°, questa applicazione permette all’operatore di realizzare autonomamente tour virtuali. Ogni fotosfera così realizzata può essere corredata di hotspot per:
– la navigazione da un ambiente all’altro;
– l’aggiunta di elementi testuali posizionati correttamente;
– l’aggiunta di foto di dettaglio;
Una volta realizzate le fotosfere, caricati gli elementi sopra descritti, scelto il percorso di visita, l’operatore può eseguire una sincronizzazione con la piattaforma cloud di Virtours, per rendere il nuovo contenuto immediatamente fruibile da parte di tutti i devices del proprio network.
App Virtours Explorer
L’applicazione Virtours Explorer viene installata sullo smartphone inserito nel visore VR e permette all’utente di selezionare il contenuto di proprio interesse e di effettuare un tour virtuale immersivo dello stesso. All’interno di ogni ambiente è inoltre possibile selezionare interattivamente gli hotspot di navigazione e visualizzare le informazioni di dettaglio. L’utente può altresì fare un “like” sui singoli ambienti, funzione utile per l’azione di follow up e per la condivisione attraverso social media. L’app lavora in sinergia con Virtours Controller che permette all’operatore dotato di tablet di seguire e orientare la visita virtuale dell’utente.
App Virtours Controller
Questa app viene installata sul tablet dell’operatore per:
- profilare l’utente prima di fargli indossare il visore VR;
- selezionare i contenuti da sottoporre alla sua attenzione;
- seguire e guidare l’esperienza dell’utente, riproducendo sullo schermo del tablet ciò che sta osservando nel visore VR, sostituendosi a lui nella navigazione, aprendo e chiudendo hotspot, passando da un contenuto all’altro;
- tracciare quanto l’utente ha visto/gradito.
L’app è in grado di gestire fino a sei visori contemporaneamente in modalità bluetooth.
Virtours Web
Ikon ha realizzato un repository web per la gestione dei tour virtuali, consultabile dal network secondo policy e privilegi definibili a priori e facilmente interfacciabile con i propri siti e portali web, così da permettere agli utenti di visionare un contenuto in modalità “360°” (similmente a quanto avviene in Google Street View), passando in modo fluido da un ambiente all’altro e visualizzando le informazioni allegate (testi e immagini).
Back End di Amministrazione della Piattaforma
La piattaforma Virtours si completa con una potente piattaforma di back-end web based, che consente di gestire tutti i contenuti caricati sul cloud, costruire e/o modificare i tour virtuali, aggiungere hotspot (come da tablet e audio e video) di amministrare l’anagrafica utenti assegnando privilegi di accesso e di creazione di contenuti, di gestire i dati di profilazione dei clienti esportabili per piattaforme CRM di terze parti.
Per l’upload ed il download dei contenuti è necessario che i devices (tablet e smartphone) sopra menzionati siano connessi a rete internet (meglio Wifi), connessione che invece non è necessaria nel momento della fruizione dei tour virtuali.
Anche se ancora le applicazioni di Virtours non riguardano direttamente e specificamente il mondo delle attività didattiche, è già possibile farsi un’idea di cosa potremo avere a disposizione presto a scuola visitando il sito.
Mi sa che presto ne vedremo delle belle!
——————————————————————————————————-
La demo a cui ho potuto prendere parte è stata resa possibile da:
KIT di Creazione:
- Visore Samsung GEAR VR
- Smartphone Galaxy S7
- fotocamera SAMSUNG GEAR 360,
- Tablet Samsung Tab A
KIT di Fruizione:
- Visore Samsung GEAR VR
- Smartphone Galaxy S7
Discussione
Trackback/Pingback
Pingback: Virtours – Nuovi scenari creativi grazie al « digitale immersivo » — Insegnanti 2.0 | Il Blog di Tino Soudaz 2.0 - 6 luglio 2017
Pingback: Virtours – Nuovi scenari creativi grazie al “digitale immersivo” | Insegnanti 2.0 | Lim e dintorni - 7 luglio 2017